17 maggio 2009

Martini e Nirvana





Anton:"Martini bianco con ghiaccio e limone pero' dai ho 10 euro quindi fammelo bello alto che se no è un macello"
Barman:"Tranquillo te lo faccio tostissimo"
L'inizio di una qualsiasivoglia serata è dettata dalla monotona frase di circostanza scambiata col barman col risultato che il drink non aumenterà di volume ma almeno il dubbio te lo sei tolto.
Nel corso dei decenni si sono susseguite varie icone del divertimento e con esse gadget fondamentali per conquistarlo.
I gadget di mio nonno anni 1940/55 erano il cappello alla Sampei, lo stecchino sbarazzino e ingiallito, i peli incurati da macho e la messa come buona location per fare conoscenza.
I gadget di mio padre anni 1970/85 erano il giubbotto alla Happy Days, il juke box che nella marasma ti elevava come dicitore musicale, il gel come modellatore di umori, probabilmente qualche droga e l'immancabile chitarra buona per ogni scopo.
Arriviamo a oggi e si nota che ognuno di noi ha un'estrema cura dei dettagli la variazione cromatica degli occhiali, i 2500 tagli di capelli tra cui segliere, l'immagine fisica (palestrato, mingherlino e alto, tozzo, obeso, depilato, lampadato, peloso finto incolto), la musica che determina il tuo stile di abbigliamento notturno e imitatori professionisti di una tale star in voga momentaneamente ( c'è gente che riesce perfino a imitarne la risata).
In tutto cio' agghingato in modo perfetto non sono completo senza il mio gadget di riferimento tale Martini bianco (pubblicità occulta) che mi guarda come per mostrarmi a che serata vado incontro.
E si perchè se lo sorseggi tra un dialogo e un'altro alla fine si trasforma nel tuo dizionario personale tirandoti fuori lui le parole giuste, se lo bevi nervosamente ti farà venire in mente che solo con altri 5 saresti abbastanza sciolto da divertirti, se lo bevi velocemente ti ricompenserà con una bella carica adrenalinica per i prossimi momenti notturni che passerai.
Ai giorni nostri un gadget non è fondamentale ma bensi' scontato perchè riprodotto da tanti altri emulatori e quindi tanto vale sorseggiare un bel Martini audace accompagnatore di ricche esperienze.

P.S. Non ho bevuto

7 maggio 2009

Candidatura quartiere Saragozza

Ora sono ufficialmente uno dei candidati all'amministrazione del quartiere Saragozza a Bologna.
Lo faccio perchè ho delle idee e seguo assiduamente la politica per il semplice fatto che essa puo' determinare per ognuno di noi benefici o drammi.
Si perchè quello che penso su di essa è che è fatta da "persone" e come tali ne ricava pregi e difetti.
Non lo faccio per lucro ma per voglia di misurarmi e migliorami in primis come individuo ma sopratutto perchè voglio cambiare l'andazzo.
E' un pensiero che mi è sempre stato incollato quello che coloro che oggi sono nelle stanze del potere ci alloggiano proprio per la ricerca del potere stesso e non per spiriti idealistici e meritocratici.
Queste persone non si possono combattere da normale cittadino ma vanno affrontate ad armi pari perchè la certezza che ho è che per cambiare positivamente la nostra società bisogna curare la radice che ci sostiene cioè la politica.
So che puo' sembrare a chi legge un discorso banale o da iluso ma se per un'attimo vi fermate a pensare a che tipo di "persona" volete per un qualsiasi posto di comando non scegliereste mai un corrotto ma colui che piu' rispettate E IL RISPETTO LO SI CREA SULLA BASE DELL'INTEGRITA' MORALE. Proprio da questa bisogna partire per cercare una svolta ed è stata la scintilla chi mi ha fatto prendere questa decisione.

5 maggio 2009

Genesi del mito americano





Lo sport americano nel suo complesso è fantastico per la creazioni di miti idolatrati in ogni continente. L'ultimo esemplare non poteva che essere Lebron James predestinato fin da minorenne all'immortalità nel gioco del basket.
Il brand piu' potente al mondo che corrisponde al nome di NBA è l'essenza dello sport d'avanguardia essendo l'unico che esalta i propri protagonisti invece che i giochetti politici che scorrono dietro le quinte.
Oggi si celebra la nomina di MVP del James ma in generale va visto come la consacrazione dell'uomo devoto allo sport. Pensiamo alle pressioni che ha ricevuto,ribadisco,fin dalla minore età (media, finti amici, tifosi, critici, stampa), il delirio di soldi piovuti addosso e quindi le possibili scelte avventate che comportano o l'isolamento da una realtà che ormai non gli appartiene piu'. Già perchè oggi per riuscire nel proprio campo ci vuole una riserva infinita di CORAGGIO perchè una volta sgomitato per entrare ogni cecchino ti ha nel mirino solo per il gusto di vederti cadere.
Quando a mente fredda pensiamo a quanto questi sportivi possano guadagnare (che dolore!!) solo una cosa che vale per qualsiasi settore ci tranquillizza: il merito.
Ebbene in questi 5 anni questo uomo con le emozioni date e l'impegno mischiate col coraggio tirato fuori ci fa dire che senza di lui questo sport non sarebbe la stessa cosa.

4 maggio 2009

Elezione


Ora l'opposizione ha il suo nuovo leader...

29 aprile 2009

Veronica

Dal mio punto di vista è sempre fantastico vedere persone che combattono il malcostume imperante.
Nell'assoluta quiete mediatica sulle Berlusca-girl sulla loro inspiegabile presenza, sul modo in cui sono state selezionate, sulla incapacità di esse nel prendere effettive decisioni ma sopratutto sulla loro sconsiderata condotta da "yes girl" arriva LEI.. Veronica Lario piu' conosciuta come la consorte dell'imputato in questione Silvio Berlusconi.
Ci ricordiamo tutti come a fine gennaio una sua lettera a La Repubblica mise alle strette il comportamento "allegro" del premier mostrando una dignità ritrovabile solo nelle vere donne.
Ora coglie il segno mostrando lo sdegno che una persona prova nel vedere certe figurine o figuranti molto meglio alloggiate in un negozio di Tiffany che in Parlamento.
La cosa in se sarebbe relegata in un piccolo quadretto se non fosse proprio LEI a parlarne.
Gran coraggio e gran donna.
Complimenti

18 aprile 2009

La libera informazione tra gli articoli della Costituzione e le opportunità di internet

Grazie alla sempre più crescente diffusione di internet e alla sua maggiore accessibilità si rischia di mandare in crisi molti mestieri, fortunatamente tra questi c’è quello del giornalista. Si sviluppano social network come facebook o twitter e sorgono in continuazione blog, o siti personali in cui la gente comunica, si informa, si scambia informazioni, si confronta; tutte attività bilaterali in cui si interagisce a differenza dei mass media in cui c’è un’azione unilaterale. Tutto questo sta mettendo in seria crisi la casta giornalistica che grida al rischio anarchia. Ma è davvero così?
Prima dell’avvento di internet l’informazione in senso stretto era quasi esclusivamente unilaterale e di natura professionale mentre con la diffusione del web si sta sviluppando un‘informazione spontanea e a “doppio senso” perché i ruoli di mittenti e destinatari si scambiano continuamente e per questo definita da molti “comunicazione interattiva”.
L'informazione spontanea ha come solo punto di riferimento la libertà di espressione, sancita dall'art. 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, in Italia dall'articolo 21 della Costituzione e negli USA dal Primo Emendamento della Costituzione (solo per citare i fondamenti più significativi di questo diritto). Da questa premessa discende l'impossibilità di porre alcun vincolo, alcuna regola, alcun requisito all'informazione spontanea se non quello dell’utilizzo per la commissione di illeciti. Qualsiasi tentativo di introdurre limiti, distinzioni, o regole di qualsiasi genere si scontrerebbe con la natura stessa della Rete.
L'informazione professionale invece è regolata da leggi, codici, regole scritte e non. Fare informazione avendo una tessera che qualifichi l'attività come "professionale", significa saper trovare le notizie, cercare di capirle, cercare le conferme, seguire e approfondire i fatti, interpretarli, raccontarli e commentarli in forma chiara e corretta, avendo la consapevolezza degli effetti che l'informazione può avere sul pubblico. Dunque fare informazione come attività professionale significa assumersi la responsabilità di fornire in modo chiaro informazioni corrette, verificate, interessanti e comprensibili. L'informazione professionale, oggi in Italia, soddisfa davvero questi requisiti? Oppure entrano inesorabilmente in gioco altri fattori? Primo su tutti l’interesse economico e il conflitto d’interessi gravano pesantemente sulla professione giornalistica visto che spesso l’analizzare criticamente un fatto si scontra con l’interesse dell’editore per il quale si lavora.
La verità è che in generale c’è buona e cattiva informazione, online e offline, ma di sicuro non è la qualifica di “professionale” che aiuta a distinguere l'una dall'altra. Oggi si può affermare con assoluta certezze che l'informazione spontanea in rete si presenta con tutte le carte in regola per essere qualificata più attendibile di quella cosiddetta professionale perché alla lunga è il pubblico che decide e attribuisce il vero marchio di qualità all'informazione che lo merita senza bisogno di alcun “distintivo”. Basta tener presente che contestare o solo precisare una notizia inesatta pubblicata dai media tradizionali, è molto difficile se non impossibile. Mentre su internet chi dà informazioni false o inesatte viene contestato e magari sbeffeggiato, proprio per la facilità di accesso e di diffusione delle idee che è nella natura della stessa della Rete.
La Rete è il futuro per una vera libera informazione perché azzera le distanze geografiche e unisce le idee.

Referendum?


Uno legge i giornali vede un turbinio di NO, NO, NO e ancora NO e si chiede, ma per quale cacchio di motivo non si possono accorpare referendum ed europee?
Franceschini, a cui sono stati regalati ben 15 secondi nel Tg di Italia Uno, spiega che la stupidaggine sta nella possibilità non sfruttata del rispiarmare 400 milioni di euro con questa operazione.
Destra-centro-sinistra non è rilevante perchè sicuramente quando si parla di risparmio si entra nelle scelte bipartisan che a quanto pare fanno ribrezzo a Berlusconi.
Dato che ogni scelta è criticabile e rispettabile nello specifico non vengono esposte le motivazioni di tale fermezza negativa.
Si sente solo NO, NO, NO!
Berlusconi ha fatto intendere che la Lega avrebbe fatto cadere il governo (?), mentre Maroni era intento a parlare del decreto sicurezza ha rimpallato la decisione a un (?) prossimo summit, Fini nel frattempo passeggiava per Roma intento a seminare elogi per se stesso sulla sua discordanza da Berlusconi (?) non pronunciandosi e tutti gli altri esponenti erano indottrinati nel dare le risposte giuste ai giornalisti: NO!
Oggi cari amici almeno siamo sicuri di una cosa: SI, SI SI! PAGHEREMO 400 MILIONI DI EURO!
E si alla fine la risposta è arrivata perchè è un esecutivo che lavora per questo, perchè un NO vale piu' di mille parole e 400 milioni di euro di spesa pubblica.
La maturità nell'affrontare questa decisione mi ricorda le litigate in amore dove si dice NO per orgoglio anche quando si è sicuri che la consorte ha ragione.

P.S. Ci sono gli estremi per il divorzio

16 aprile 2009

15 aprile 2009

Silviottimismo mediatico

C'è un virus partito dall'Italia piu' precisamente dalla villa di Arcore che sta contagiando anche persone illuminate e lontane. Si chiama Silviottimismo.
Non si è fatto in tempo a smontarlo che da 4 giorni il presidente Obama professa "senzazioni positive", "fine del tunnel", "comprate i titoli".
Ora partendo dal fatto che non bisogna essere neanche pessimisti, credono che con due complimenti l'economia o la fiducia si risollevi?
Il nostro statista è un maestro nell'imprenditoria ottimistica infatti lui ride, è con la Merkel e ride, è con Sarkozy e ride, dorme e ride e ci credo lui la parola crisi la usa solo quando il Milan non vince per tre a zero. Per il resto non capisce tutto questo casino sui giornali, gli strilli degli operari, i problemi dei neolaureandi. Non lo capisce perchè un'uomo che regala tre case agli sfollati tratta le persone come fa con i suoi beni: sono oggetti d'arredamento.
Seconde te Berlusconi ha l'angoscia di questa crisi? Cosa fa, ci pensa mentre passeggia nell'area B del suo parco tematico? Oppure ci pensa mentre decide se dare 9 o 10 milioni di euro a Kakà?
Il suo ottimismo è dato da questo, dal fatto che sta cacchio di crisi è solo un'invenzione per lui, un modo per destabilizzarlo.
Non farti fregare quando leggi sui giornali questi commenti bonari, è solo propaganda.

P.S. Silvio se vuoi rendermi ottimista.... non va bè non c'è storia

11 aprile 2009

Operazione Love

Mi è capitato di assistere a una discussione tra alcuni miei amici. L'argomento trattato era l'amore, anche se devo dire che piu'che altro venivano prese in considerazione le presunte strategie e tattiche relative ad esso. Con fare dei migliori allenatori di serie A li ho sentiti parlare di tattiche di conquista e riconquista di di amori perduti, di strategie da attuare per far ingelosire la partner o ex del caso nonchè una serie di luoghi comuni e cattiverie sulle donne che mi hanno fatto sorridere per la loro scontatezza e per le fonti da cui provenivano, tre soggetti 22enni. Uno che chiameremo Il Veterano lasciato ormai un'anno fa dalla propria musa e gli altri due che chiameremo Jack e Daniel freschi singol.
Il Veterano è colui che si esalta in certe discussioni e, anche un po' sadicamente, parla dei problemi di cuore dei suoi amici con una certa scioltezza e sfrontatezza. Lui ne ha passate di tutti i colori e proprio perchè "andate" ha la pretesa di riuscire a risolvere i conflitti degli altri guardando alla propria situazione. E' possibile riconoscere Il Veterano anche dall'espressione. Lui è quello che ascolta gli altri, li guarda con aria di superiorità e con la faccia di chi compatisce il proprio interlocutore dicendo "Lo so,lo so, ci sono passato anche io, ma vedi: in questo caso...". Qui cominciano una serie di lezioni tecnico-tattiche che agli occhi di Jack e Daniel appaiono come bibliche soluzioni per i loro disagi.
Il guaio pero' è che Jack e Daniel sul momento si convicono che i consigli forniti dal divino Veterano siano davvero la cosa piu' giusta ma, col passare dei minuti, la loro vera essenza di innamorati SOGNATORI prevaica anche la strategia piu' innovativa o azzeccata (mah sarà...). Si perchè I Jack e Daniel sono tutti uguali!! Fondamentalmente non hanno preso ancora una posizione ne con loro stessi ne nei confronti di colei che è la fonte dei loro problemi, LA EX. Sono capaci di cambiare idea cento volte anche all'interno di un solo pensiero: "Lei è stata terribilmente cinica nel chiudere questa storia, dai sta già con un'altro, che bastarda, lei merita il mio amore? Le mie attenzioni? Ma valà... Certo pero' anche io ho fatto i miei errori, sono stato possessivo, diciamo la verità ho sbagliato tutto e lei mi ha lasciato per colpa mia poverina!!" E' solo un'esempio ma il tenore dei pensieri degli "scaricati" è questo. Sono i primi a colpevolizzare la ex di turno, ma allo stesso tempo sono anche i primi a giustificarla. Di questo ne parlano al Veterano e lui risponde "coraggio io non ho avuto nessuno, lasciate fare al tempo" e conclude "fidatevi di me". Meditate dunque da che parte state, siete veterani? Jack e Daniel? Ex? Non importa perchè l'amore è soggettivo, non ci sono tattiche, è una delle poche cose rimaste in cui non ci sono canoni di comportamento, in cui le emozioni possono esplodere senza morti e feriti, in cui l'unica cosa che conta veramente è essere se stessi...

Io la vedo cosi'

9 aprile 2009

"UFFA... OK ACCETTO" Cofferati dixtit

La politica vuole certezze, vuole persone metodiche, coerenti, motivate, e quindi chi meglio di Sergio Cofferati ormai ex sindaco di Bologna puo' rappresentare il PD e il 33% degli italiani alle europee? Probabilmente chiunque.
Questo non è un'attacco alla persona perchè avendolo conosciuto privatamente anche se in modo breve la percezione che dava di intelligenza era lampante, pero' è paradossale come un'uomo che fugge dal suo impegno politico cittadino per nostalgia ora debba andare a 30000 chilometri lontano dai familiari.
Va dato atto che è stato l'unico politico a mostare questo suo lato umano ma cio' comporta non professionalità verso i cittadini, gente che lo ha votato, gente che credeva in lui, gente che gli ha fatto avere visibilità e stipendio attuali.
Ma quindi cosa è successo? Un' improvviso senso della patria lo spinge in questa nuova avventura? Sente di avere le competenze per intrecciare rapporti e creare progetti? Insomma chiede una 2°occasione? NOOOOOO!!!
Leggo da un'edioriale minuscolo ( un po' come le avvertenze sui medicinali ) de La Repubblica dove Dario Franceschini spiega che è una scelta compiuta dopo aver superato "le sue resistenze"!!
Il povero segretario forse non ha capito che l'opposizione va mossa verso altre direzioni mentre cosi' facendo rende ridicola la sua nomina e sbeffeggia il partito stesso.
Non c'erano altri palpabili candidati? Brutta storia, viene screditata la linea del rinnovamento e delle idee nuove per di piu' con un silenzio-assenso imbarazzante.
Su dai si puo' fare meglio.

P.S. Sergio a Bologna si mangia meglio che a Bruxelles

7 aprile 2009

REALITY PARTITO SHOW


La cosa piu' sconvolgente della politica sono le celebrazioni della politica stessa... Per una settimana su tre canali di informazione si è parlato (non esageriamo...diciamo elogiato velatamente) della nascita (?? io certe facce le avevo già notate) del Partito dell"e" Libertà o Partito dell"a " Libertà o Popolo ecc... Insomma la grammatica è balzata alle cronache italiane per sottolineare come ora abbiamo un supergruppo pronto a guidare il nostro amato stivale. Quello che non mi spiego, da ignorante quale sono, è come i contenuti che dovrebbero essere i protagonisti assoluti vengano sistematicamente inceneriti di fronte al sorriso piu' potente d'Italia, vengano sminuiti davanti alla canzoncina autocelebrativa, vengano infangati da figurine buone solo per abbassare la testa di fronte al Re Sole.
Io ho sempre pensato al partito come un'espressione delle esigenze del popolo, come a una risposta su domande specifiche della società, ma a quanto pare 15.000 spettatori preferiscono applaudire e cantare senza usare l'unica dote che nessuno gli puo' rubare: PENSARE

P.S. Ignoranza o no giuro che non ho capito chi è andato in nomination... non c'era la Marcuzzi

MEGALOMANIA CALCISTICA


Io adoro il calcio, ne adoro lo spettacolo visivo, gli sfotto', le tradizioni locali, il business che gli gira dietro. La domanda che mi son sempre posto pero' è perchè le televisioni sono disposte a tirare fuori migliaia di miliardi per questo prodotto? Perchè gli impiegati( i calciatori) guadagnano piu' di qualsiasi altro megamanager o imprenditore? PERCHE'? Mi sono dato una risposta socio-idealista della cosa: perchè il calcio rappresenta la potenza reazionaria di uno stato o città. E' come se gli uomini ombra che tirano i fili del potere globale usassero 11 gladiatori per sfidarsi l'uno con l'altro e decretare l'elezione a Cancelliere Mondiale (Champion's league). Dai facciamoci caso, quando vediamo grandi vittorie di club o nazionale rappresentano il benessere e il potere della nazione suddetta. Posso andare a Londra da perfetto italiano che si rifiuta di parlare l'inglese ma la bibbia calcistica sarà sempre con me, infatti Warren Forgy(nome inventato) servendomi una birra in uno dei pub piu' malfamati di Oxford Street riuscirà a sfottermi per il goal mortale infierito nel petto del nostro gladiatior Buffone(nome inventato) dal possente Drogblea(nome inventato).E quindi io provo un piccolo complesso d'inferorità perchè le armate inglesi sono alle porte e nel nostro luminoso Stivale non rimane che la voglia di rinvincita. In Italia, per chi se lo fosse scordato, il calcio è stato il mezzo per raggiungere il potere(Mussolini-Berlusconi....(nome inventato)), ma anche quello per cui TUTTI NOI da Roma a Palermo, da Bologna a Catania ci siamo sentiti ORGOGLIOSI DI ESSERE ITALIANI (i MONDIALI).Quale sarà il passaggio successivo del calcio?

ANTON

Siamo tutti uguali, ne sono certo..Ognuno è pronto a riaffermare la sua diversità dall'altro, cose tipo "IO non mi sarei mai comportato cosi'", "nooo che stronzo, solo IO ti capisco", "VOI uomini siete tutti uguali", "fidati di ME" e altre cazzate simili... Poi ti ritrovi TU nelle situazioni che avevi allegramente commentato e realizzi che anche TU ti sei comportarto come non avresti mai detto, sei a tua volta giudicato uno stronzo, bollato come un'uomo uguale ai suoi simili, che la fiducia te la puoi mettere dove non batte il sole... Dai alla fine è una ruota che gira... allora realizzando questo come un'azienda che deve promuovere il suo marchio, rimane solo una cosa che ti contraddistingue: il tuo nome..Quando la gente parla di te in realtà parla di un nome che viene associato a qualsiasi cosa,che sia un'offesa o una dichiarazione d'amore.. Ama il tuo nome che sia buffo, simpatico, terribilmente brutto, rimarrà sempre il TUO marchio... Chiunque si azzardi a storpiarlo va taciuto... Amalo perchè è l'unica cosa che possiedi

6 aprile 2009

Anton Milani: CANDIDATURE BOLOGNA

Anton Milani: CANDIDATURE BOLOGNA

5 aprile 2009

CANDIDATURE BOLOGNA

A breve interverranno in questo blog alcuni ragazzi che come e con me si candidano all'amministrazione dei quartieri di Bologna. La mia giurisdizione riguarda il quartiere Saragozza, una delle aree piu' ricche e complete della nostra splendida città. Trasparenza, sicurezza, legalità sono le basi dell'impegno del nostro partito Italia dei Valori, l'entusiasmo e le idee saranno le ricette che permetteranno di risolvere e migliorare le situazioni ambientali a cui andiamo incontro.

OGNI MOSSA E' MOTIVATA

Il motivo per cui ho aperto questo blog è presto detto:mi da la possibilità di "comunicare".
Che siano idee politiche,di business o semplici teoremi non è importante,è il concetto di poterlo fare che è basilare.Non so a chi mi sto rivolgendo,potrebbe non esserci anima viva dall'altra parte,ma tu se mi stai leggendo sappi che voglio cambiare,cambiare l'andazzo,cambiare il modo di pensare,cambiare il costume politico,cambiare la rassegnazione,cambiare la corruzzione mentale,cambiare.Questo pensiero guardandomi intorno si fa sempre piu' forte e vivo, percio' è motivata questa mossa,te lo dovevo comunicare..